Chi sono/About me

Chi sono e di cosa mi occupo

Sono laureata in Psicologia clinica e dello sviluppo e in prevenzione del disagio individuale e relazionale. Mi sono specializzata presso l’Istituto di Ricerca in Psicoanalisi Applicata fondato a Milano da Massimo Recalcati.

Mi sono formata praticamente e ho lavorato in contesti istituzionali pubblici (strutture ospedaliere, centri psicosociali, ambulatori specializzati, ecc) e privati convenzionati occupandomi prevalentemente di disturbi di una certa gravità quali quelli diagnosticati come disturbi alimentari, schizofrenie e psicosi, disturbi di personalità, dipendenze patologiche, disturbi psicosomatici e somatizzazioni (sintomi funzionali). Tale esperienza accumulata mi ha portato alla costruzione di un metodo di lavoro che mi permette di occuparmi dell’intervento clinico e della cura calibrandoli a seconda delle necessità del paziente, a partire dai sintomi di più facile gestione, a carettere reattivo e situazionale (principalmente ansioso-depressivi) o dalle difficoltà relazionali (nella vita sentimentale, lavorativa, ecc.), alle condizioni di sofferenza e patologie psichiche più complesse e invalidanti.

Mi interesso anche ad un’area di ricerca che si colloca a metà tra il somatico e lo psichico, occupandomi di tutti questi disturbi psichici che hanno manifestazioni sintomatiche anche a livello fisico e delle patologie organiche che hanno effetti sulla psiche e sull’equilibrio interiore di chi ne è affetto.

Negli ultimi anni ho deciso di concentrare le mie attenzioni sul lavoro in privato, organizzando il lavoro come in un ambulatorio privato (vedi la sezione “come lavoro”) e fondando con alcuni colleghi psicoterapeuti di orientamenti diversi e colleghi medici e psichiatri un gruppo di intervento clinico e di ricerca dedicato chiamato “Somaticamente” (vedi sito www.somaticamente.eu).

Ho poi lavorato notevolmente concentrandomi sullo studio e l’approfondimento della prima fase della terapia (quella che potremmo riferire alle cosiddette “cure primarie” come quelle per fare un esempio garantite dal medico di base) occupandomi di quella che in linguaggio tecnico viene definita come “costruzione della domanda”. Ho definito tale metodo anche in contesto istituzionale presso l’Ambulatorio di Psichiatria Generale dell’Ospedale San Paolo di Milano con il quale ho collaborato.

Particolare attenzione riservo anche al confronto con colleghi a livello nazionale e soprattutto internazionale e sono iscritta alle reti Open dialogue Italia e Open dialogue international network e IIPDW (International Institute for Psychiatric Drug Withdrawal, sito internet www.iipdw.org).

A questo proposito mi sto occupando negli ultimi tempi dell’intervento psicoterapeutico in caso di riduzione dei farmaci psichiatrici, visto l’allarme a livello nazionale circa l’abuso o l’uso poco consono (non come da prescrizione) in Italia di questi rimedi farmacologici.

La ricerca clinica mi ha portato a costruire un terreno di scambio e confronto tra psicoanalisi e medicina, provando a strutturare una collaborazione che si basi sulla possibilità di avvicinare i linguaggi specialistici e le diverse tipologie di interventi per un miglior trattamento dei pazienti. Mi interessa anche la ricerca che si occupa del rapporto tra psicoanalisi e istituzioni, principalmente psichiatriche, soprattutto in relazione ai casi di una certa gravità.

Mi occupo di accompagnare i pazienti con patologie gravi o croniche sia fisiche che psichiche alla costruzione di una coscienza di malattia, intesa come la possibilità di convivere il più possibile serenamente con il proprio disturbo con un'”invenzione” soggettiva, che in linguaggio comune potrebbe essere tradotto con “saperci fare con la malattia”.

I miei valori e la mia etica hanno da sempre accompagnato la mia professionalità e il mio lavoro, così da rendermi capace di considerare attentamente i bisogni di chi decide di rivolgersi a me, scegliendo di adottare tariffe calmierate nel caso di un particolare disagio sociale o economico. Ritengo, infatti, che sia necessario garantire a tutti eguali diritti e, quindi, anche la possibilità di un percorso psicoterapeutico o psicoanalitico continuativo e efficace.